domenica 24 gennaio 2016

Prima di analizzare e discutere alcuni documenti che ricordano la Shoà, ricordiamo coloro che, in tutti i paesi d'Europa, seppero opporsi all'orrore delle leggi razziali e dei campi di sterminio.



CHI SONO “I GIUSTI”?
“Non è sufficiente non fare il male, essere giusti significa non essere conniventi col male ed evitare che il male si imponga. “

I Giusti sono persone che hanno saputo proteggere il valore e la dignità dell’uomo in un periodo buio della storia europea e mondiale e che hanno dato lustro alla loro nazione. I Giusti sono semplicemente delle persone normali che posti di fronte all’ingiustizia reagiscono sapendo opporsi anche a rischio della propria vita, facendo appello alla propria responsabilità personale.

Sono i non ebrei che durante la Shoah salvarono la vita di almeno un ebreo senza trarne alcun vantaggio personale e, finito questo periodo, sono tornati tranquillamente alla vita normale di tutti i giorni, non raccontando nulla di quanto fatto, per un semplice motivo: ritengono d’aver fatto il proprio dovere di uomini, nulla di più e nulla di meno.            
La loro esistenza stessa dimostra che anche nelle situazioni peggiori, in cui l’assassinio diventa legge di stato e il genocidio parte di un progetto politico, è comunque sempre possibile per tutti gli esseri umani fare delle scelte alternative.
Due sono i requisiti per avere questo riconoscimento: il primo aver salvato la vita di un ebreo durante gli anni terribili della Shoah; il secondo che la storia, la vicenda, non può essere raccontata da loro ma solo da persone terze, essenzialmente i salvati.

Il Giusto non è la persona che si volta dall’altra parte quando vede il dolore, indifferente a quanto succede perché non lo riguarda. 
E’ la persona che si fa carico della sofferenza altrui cercando con tutti mezzi di aiutare gli indifesi e i perseguitati. E’ colui che rifiuta di “essere con la maggioranza per fare del male”  

In passato è accaduto che la maggioranza abbia accettato leggi che “democraticamente” hanno soppresso la democrazia e sono servite come base per discriminazioni nei confronti non solo degli ebrei, dei rom, degli armeni, ma anche di altre popolazioni o gruppi di dissidenti. 

Difendere la memoria dei crimini contro l’umanità è un dovere verso le vittime e verso i sopravvissuti, ed è anche necessario riaffermare la responsabilità dei carnefici. D'altro canto è indispensabile onorare coloro che hanno combattuto, denunciato lo sterminio e le persecuzioni, difendendo la verità e non piegandosi di fronte a leggi che discriminavano degli esseri umani ma anche coloro che hanno incitato gli altri a dissociarsi dalle sopraffazioni risvegliando le coscienze, combattendo l’indifferenza, promuovendo l’impegno civile e l’assunzione personale di responsabilità.

Il primo Giardino dei Giusti, nato a Gerusalemme nel 1960, è dedicato ai Giusti tra le nazioni, si trova nel museo di Yad Vashem e ricorda i Giusti non ebrei che hanno salvato la vita a ebrei durante la Shoah. Successivamente lo scrittore e giornalista Gabriele Nissim, ha proposto l'istituzione di Giardini in tutto il mondo[1].
Uno si trova anche a Milano, nel Parco del Monte Stella.

I GIUSTI

Un video che ricorda alcuni "giusti", che hanno saputo opporsi al male e salvare vite umane senza averne alcun tornaconto personale, solo per la loro profonda consapevolezza della differenza tra bene e male.



SE QUESTO E' UN UOMO - Primo Levi

La poesia introduttiva al romanzo-testimonianza di Primo Levi "Se questo è un uomo"




27 GENNAIO - GIORNATA DELLA MEMORIA



DOCUMENTARIO RELATIVO AL GIORNO DELLA MEMORIA





La canzone "Auschwitz" di Francesco Guccini



Cinque brevi video che narrano la storia di Anna Frank e il contesto storico in cui visse.