mercoledì 25 maggio 2016

Gabriele D'Annunzio: "LA PIOGGIA NEL PINETO" - Le videopoesie di Gianni ...

E' una delle più belle poesie decadentiste di D'Annunzio, che avete già incontrato nelle vicende storiche del '900 (L'impresa di Fiume, ricordate? Tra la prima e la seconda guerra mondiale). Qui il poeta però non si dedica alla politica ma immagina di passeggiare con la sua donna in una pineta durante un temporale e, piano piano, i loro corpi si fondono con la natura come in una metamorfosi.

Fate attenzione alle parole rare e preziose, scelte in rapporto al loro valore fonetico e musicale; il movimento sintattico sembra produrre anch'esso un movimento ritmico più o meno veloce, simile a quello della pioggia, alternando frasi brevi a frasi lunghe, fatte di elenchi e continue ripetizioni.

La parola riproduce sensazioni diverse, soprattutto di tipo uditivo, tattile e olfattivo. Lo scenario naturale del bosco si anima all'improvviso emettendo confusi messaggi. Al crepitio della pioggia fanno eco i suoni diversi prodotti dalle creature del bosco, il crepitio dei cespugli inariditi, il fruscio degli alberi e delle foglie, i versi delle cicale che man mano si spengono e quelli delle rane.

Catturati dal ritmo insistente della pioggia, i due personaggi perdono man mano la loro identità umana, per trasformarsi anch'esse in creature vegetale, in antiche divinità boschive.

La donna e il suo compagno tornano ad essere aria, acqua, terra, foglia, mescolandosi alla materia
inanimata e indistinta che li circonda. Ecco allora che le vesti si trasformano in corteccia, i volti, i corpi e le mani assumono la materia vegetale dell'albero.

https://www.youtube.com/watch?v=Szg2aUGccrk

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